L'ardenza 2007
Dove: Sicilia - Italia
Denominazione: Igt - Indicazione Geografica Tipica
Tipologia: Rosso
Vitigni: Mondeuse
Alcool: 13,50
Prezzo: 16 € circa
Data degustazione: 10/11/2009
La Mondeuse è una cultivar originaria della Savoia, viene anche chiamata Mondeuse Noir, se i vigneti riscontrano le condizioni ideali d’esposizione alla luce del sole e caratteristiche pedoclimatiche favorevoli, per potere essere indirizzate verso una migliore maturazione delle uve, potranno scaturire vini ben strutturati, decisi, aromatici e speziati.
La Mondeuse in Italia è conosciuta in Friuli ed è chiamato Refosco, fa parte della Doc Grave del Friuli e Latisana. Il clone riconosciuto più interessante è il Refosco dal Peduncolo Rosso.
C’è anche da dire che si ritiene tale identificazione sia scaturita da un equivoco generatosi dal fatto che il Refosco Californiano sia stato erroneamente denominato in tale modo quando venne introdotto in America. Trattandosi, invece, a tutti gli effetti della Mondeuse.
Da studi effettuati in laboratorio si sa oramai per certo che nel pedigree del Syrah c’è la Mondeuse.
Nelle terre nere dell’Etna la coltivazione delle vite è di tradizione. Un’ eredità millenaria che Guglielmo ed Enzo Cambria hanno L’azienda Cottanera si trova alle pendici settentrionali del Vulcano Etna ad una altitudine di 730 mt, slm, si estende sui complessivi 100 ettari, di cui 50 risiedono nel territorio di Castiglione di Sicilia ed altri 5 a Solicchiata.
I terreni presentano un suolo sciolto a tratti sabbioso, alluvionale con poca argilla, ricco di scheletro e sostanze minerali.
L’azienda Cottanera era un antico borgo che fu acquistato e fondato negli anni ’60 da Francesco Cambria, ma i figli Guglielmo ed Enzo avviano un rinnovamento dei vecchi impianti alla conversione ed innovazione della stessa azienda. Questa sfida innovativa passa il testimone alla terza generazione, Mariangela, Francesco ed Emanuele.
La conversione dei vigneti avviene negli anni ’90, punta al rinnovamento teso a valorizzare il patrimonio viticolo autoctono dell’Etna, ma non disdegna ad’impiantare le cultivar internazionali per svolgere un lavoro mirato e teso anche e sotto il profilo sperimentale. Ed oltre agli impianti di cultivar autoctone come: il Nero D’Avola, Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e l’Inzolia, vengono impiantate le varietà internazionali come: il Syrah, Cabernet, Merlot e la Mondeuse.
L’Ardenza 2007 da cultivar Mondeuse è ubicata nel vigneto Case Alte, Etna Nord, nel comune di Castiglione di Sicilia, 700 m, s.l.m., in un terreno lavico-sabbioso e alluvionale povero d’argilla ma ricco di sali minerali.
Resa per Ha 60 quintali, allevato a cordone speronato. Vinificazione e fermentazione in acciaio a temperatura controllata di 26° - 28° C. Macerazione a contatto con le bucce per più di 20 gg con combinazioni di rimontaggi e dèlestage. Fermentazione malolattica svolta in barrique di rovere Francese di Allier a media-alta tostatura nuove per il 50%. Affinamento nelle stesse per un periodo di 12 mesi. Età del vigneto 10 anni.
Nel Vulcano le temperature durante il giorno e nelle giornate particolarmente soleggiate, quando non c’è presenza di cumuli nuvolosi, sono elevate date dall’ altitudine e per la maggiore vicinanza che si ha con il sole. La rarefazione dell' aria lascia un passaggio più libero ai raggi solari di modo che la loro azione sia più viva ed incisiva soprattutto alle quote più alte.
Il materiale lavico del suolo vulcanico ha la proprietà di trattenere il calore proveniente dai raggi solari, ed ancora ha anche la peculiarità di rifrangere i raggi luminosi, sapendo che le rocce magmatiche o eruttive sono ricche di silicati ed in particolare di silicio.
Le particelle formate da masse di silicati hanno la forma geometrica del tetraedro ( figura), formano dei reticoli cristallini ed essendo sfaccettati, come le pietre preziose già lavorate, riflettono come degli specchi i raggi solari dal basso verso l’alto andando a colpire anche il frutto della pianta della vite nelle parti meno esposte ai raggi solari diretti, così facendo, si avrà, una maggiore irradiazione solare anche dal basso verso l’alto che porterà ad’una più omogenea e migliore maturazione del frutto stesso.
Voglio affermare che queste masse silicatiche sono composte da silicio, ferro, magnesio, potassio, sodio e calcio, componenti nutrizionali fondamentali per lo sviluppo più idoneo della pianta della vite.
Devo sfatare a tutti i costi una leggenda metropolitana che affligge ormai da lungo tempo la cultivar Mondeuse dell’azienda Cottanera.
Questa leggenda metropolitana ha ormai da lungo tempo piantato anch’essa le radici negli ambiente del vino, specialmente in quelli della Sicilia occidentale, dove però, questa leggenda si sta allargando ormai a macchia d’olio o forse meglio ancora, a macchie di leopardo, anche nel resto della nostra penisola Italiana.
Questa leggenda metropolitana dice che: la Mondeuse sull’Etna a Cottanera è arrivata per un errore, mettendo così, in cattiva luce proprio lui che invece e stato l’artefice di tutto.
Quando si decise di fare la conversione dei vigneti con le varietà internazionali, l’ex consulente dell’Azienda Cottanera , il Prof. Leonardo Valenti dell’Università di Agraria in Milano, decise , in comune accordo con la famiglia Cambria, d’impiantare il Merlot, il Syrah ed il Cabernet.
Quando arrivarono le cultivar sul Vulcano mancavano pochi ettari di Merlot così il vivaista consigliò di piantare la Mondeuse . La scelta non’è assolutamente casuale perché le altitudini sono le stesse con l’Alta Savoia Francese e non solo, ovviamente il terroir lavico del Vulcano ( Iddu - così viene chiamato dagli anziani e saggi del luogo) farà la sostanziale differenza.
Il Signor vivaista, che fino ad’oggi, con questa inesattezza, ed alla luce di tantissimi occhi è stato visto come una persona poco professionale, invece è proprio lui la persona competente e consapevole.
A questo punto lo voglio ringraziare proprio io, quasi ad inneggiare alla gioia per questa sua ottima scelta. Io non conosco il suo nome, ma neanche il suo cognome, ma in cuor mio spero proprio che si possa chiamare Cesare, come a volere dire: diamo a Cesare quel ch’é di Cesare…eh!
Questa è la vera storia della cultivar Mondeuse di Cottanera – l’Ardenza.
L’Ardenza 2007 si presenta nel bicchiere di rosso rubino non troppo carico, brillante, limpido e penetrabile . Con questa sua caratteristica di lasciarsi attraversare dalla luce gli fa scaturire una simpatica curiosità da me notata. Contrapponendo il calice con all’interno il vino fra il mio occhio ed’il taccuino con i miei appunti, si può notare un particolare effetto che fa questo vino. L’alcol funge da lente d’ingrandimento aiutato dalla forma arrotondata del bicchiere. Molto suggestivo. Facendo il movimento di avvicinare ed allontanare il bicchiere con il vino dalle scritte del taccuino, sembra proprio che le lettere e le frasi s’ingrandiscono e si rimpiccioliscono. Molto simpatico e divertente.
Al naso si presenta variegato, di ciliegia, marasca , fievole alloro e minerale, sentori rinfrescanti di mentolo – non’è impetuoso – un leggere sentore di tabacco ed’una sottile linea agrumata.
Ha bicchiere fermo dà note ben solide di pepe bianco e sentori smaltati intrecciati al cioccolato.
Voglio precisare che per ascoltare questo bagaglio ricco di piacevoli profumi, bisogna starci piacevolmente addosso. Anche perché Lui vuole proprio questo; una maggiore attenzione.
Si adagia in bocca rilassato - quasi setoso – per poi sbocciare in una media ed’elegante esplosione tannica che, quando si espande ed arriva ad’impregnare completamente la bocca fa implodere i tannini su se stessi, dando un effetto d’arrotondamento del tannino stesso rendendolo ancor più particolare ed elegante. Continua sapido lungo e minerale risiede in bocca un finale di tannino fine ed al cioccolato. Non dà per nulla la percezione de suoi 13,50°.
Osservazioni:
Voglio sottolineare un’altra curiosità.
Sapendo già da lunghissimo tempo che i tappi di sughero nelle bottiglie di vino sono un sinonimo di qualità organolettiche o difetto dello stesso, voglio aggiungere che il tappo dell’Ardenza 2007 ha esattamente lo stesso identico odore di quando si rompe l’uovo di pasqua, dove dall’interno si sprigiona quel buonissimo profumo di cioccolato. Questo sentore nel tappo dell’Ardenza 2007, con il trascorrere delle annate diventerà sempre più forte ed intenso.
Link - Cottanera
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